
Qualora si imbastisse una conversazione con un imprenditore aggiornato alle nuove tecnologie, e gli si chiedesse cosa pensi dell’assistenza virtuale, la sua risposta sarebbe risoluta e diretta.
Non s’intende togliere merito alla professionalità e all’utilità del mestiere, né lo stesso si vuole fare con la figura che lo interpreta. Ma è palese che un assistente virtuale riesca a procedere con le sue tasks in maniera più rapida e talora anche più precisa.
L’attuale evoluzione del mercato, il quale richiede un’attenta e una rapida esecuzione, ha spinto la nascita di un gran numero di startup incentrate sulla creazione e lo sviluppo di assistenti virtuali.
Molti di essi non si sono dimostrati competitivi, ma alcuni, come il sistema Callbix, hanno ottenuto plausi e riconoscimenti da chiunque li abbia utilizzati. Rapidità, flessibilità ed efficacia sono le keywords che caratterizzano il virtual assistant.
La storia (in breve) dell’assistenza virtuale
L’assistenza virtuale ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo con la tecnologia e gestiamo le attività quotidiane.
Le sue radici risalgono agli anni ’60, quando nacquero i primi sistemi di elaborazione del linguaggio naturale. Ma è con l’avvento di internet e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ChatGPT e DeepSeek su tutte le AI, che l’assistente virtuale ha iniziato a prendere forma concreta.
I primi esempi di assistenza virtuale moderna, come Siri di Apple (2011) e successivamente Alexa di Amazon e Google Assistant, hanno portato questa tecnologia nelle mani di milioni di utenti con l’intento di offrire supporto immediato, semplificare le operazioni quotidiane e fornire risposte precise, 24 ore su 24.
Oggi, l’assistenza virtuale è parte integrante di molti settori: customer service, e-commerce, sanità, educazione e persino risorse umane. I chatbot e gli assistenti vocalci, potenziati da algoritmi di machine learning e AI conversazionale, permettono di automatizzare processi, ridurre i tempi di risposta e migliorare l’esperienza tecnologie.
Per ampio merito di queste tecnologie, le aziende riescono a offrire un supporto costante, personalizzato e scalabile.
L’evoluzione dell’assistenza virtuale e tuttora in corsone e procede a ritmo serrato.
Lintegrazione con i dispositiviIoT, la capacità di comprendere emozioni e contesti e l’utilizzo dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) sono modernità che rendono, incredibilmente, gli assistenti sempre più intuitivi e umani.
Cos’è un assistente virtuale nel mondo aziendale?
Non è difficile capire o immaginare cosa sia un assistente virtuale. Tuttavia, è bene, prima di dare una definizione, fare un po’ di chiarezza.
Chi ha uno smartphone, dunque il 99% della popolazione mondiale, sa che talora basta “parlare” con Google, chiedendogli cosa si vuol cercare in rete, per avviare una ricerca sul medesimo motore. E poi: chi non ha mai sentito parlare di Siri, l’iconica voce degli Iphone?
A un primo acchito può sembrare che entrambi i programmi elencati fungano da assistente virtuale per il possessore dello smartphone. È parzialmente vero, ma non del tutto.
Sia Google Assistant che Siri hanno funzionalità indubbiamente utili, però non svolgono alcun ruolo di assistenza vera e propria. Almeno, per come la s’intende virtualmente in campo aziendale.
Seppure controllati da buoni software d’intelligenza artificiale, non sono di aiuto alle attività , come invece si dimostra il programma Callbix.
Google Assistant e Siri non possono prendere appuntamenti; non possono svolgere il lavoro eflavoroo di un umano preparato alla mansione di segreteria; non sono in grado di tendere una mano all’imprenditore nel momento di assoluto bisogno.
Di conseguenza, non permettono ad alcun brand, se non al proprio, di crescere in maniera minima o esponenziale.
Pertanto, un assistente virtuale, in ambito aziendale, è un programma intelligente che riesce a svolgere perfettamente un ruolo umano con precisione inflessibilità, e in modo perenne. Difatti, proprio come lo strumento Callbix, è possibile sfruttare questi programmi di virtual assistant 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.
Perché è importante?
L’assistenza virtuale è oggi uno strumento imprescindibile affinché si migliori l’efficienza operativa di aziende liberi professionisti.
Affidarsi a un assistente virtuale è scelta sempre più ricorrente, dal momento che permette di ottimizzare tempi e risorse, delegando attività ripetitive o a basso valore aggiunto (si ricordino: la gestione delle email, l’organizzazione dell’agenda o l’assistenza clienti).
Ciò permette a chi ne fa sapiente uso, di concentrarsi su aspetti strategici del business. E una miglioria concentrazione su tali aspetti vale a dire: aumentare la produttività e migliorare la qualità del lavoro.
Dal punto di vista SEO e della visibilità online, l’assistenza virtuale può addirittura rendersi utile, non tanto, magari, nella creazione e nella gestione di contenuti, bensì nel monitoraggio delle performance -social media compresi- e nella cura della brand reputation online.
Sembra utopico, ma esistono dei software in grado di rilevare recensioni e commenti negativi relativi all’attività. Grazie alla flessibilità dell’assistenza da remoto, è possibile scalare i servizi in base alle esigenze. I costi sono dunque molto contenuti, se comparati ai medesimi relativi all’assunzione di personale umano.
La figura dell’assistente virtuale si adatta perfettamente ai modelli di lavoro ibrido e allo smart working, poiché supporta le aziende nella digital transformation e nell’automazione dei processi. È altresì possibile integrare chatbot CRM e piattaforme di project management all’assistenza virtuale, così da renderla una risorsa strategica ulteriormente competitiva e utile, soprattutto per chi non intende restare indietro o in svantaggio rispetto ai competitors.
Investire nell’assistenza virtuale significa abbracciare un modello di lavoro innovativo.
È una scelta senza dubbio intelligente che aiuta crescere esponenzialmente. Si migliora la gestione del tempo e si offre, soprattutto, un servizio clienti di qualità eccelsa.
Non bisogna dimenticare che le aziende adottanti soluzioni di assistenza virtuale, riescono a posizionarsi meglio online e ad aumentare la propria visibilità. Come?
Semplicemente comunicano meglio, rendono più “facile” la vita al cliente e, non avendo da gestire una mansione delicatissima come quella del virtual assistant, dedicano più risorse alla gestione dei siti e dei social media.
Conclusioni
Sembra che nel ventunesimo secolo non ci si possa muovere, almeno nella gestione aziendale, senza un assistente virtuale. Callbix è nato anche per questo, per aiutare aziende e persone fisiche a ottenere il massimo dai propri sforzi. Grazie a Callbix è impossibile perdersi appuntamenti ed è impossibile lasciare a desiderare un cliente. In altre parole, un “semplice” (anche se non lo è) assistente virtuale come il nostro, può cambiare drasticamente e in positivo le sorti di un’attività, coadiuvandone la riuscita a tutti gli effetti.
Se l’intenzione è quella di aumentare il proprio fatturato, allora si compili subito il form contatti Callbix. L’assistenza è disponibile tutti i giorni a tutte le ore per garantire soddisfazione e supporto immediato.